Motorini d'avviamento

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Quando il conducente di un autocarro avvia il motore del proprio veicolo, invia un impulso elettrico all’elettromagnete. Il motorino di avviamento è integrato nell’impianto di avviamento del motore e consente ad esso di raggiungere il numero di giri necessario all’autosostentamento. Questo componente si occupa di trasformare l’energia elettrica proveniente dall’accumulatore, ovvero dalle batterie, in energia meccanica di rotazione.

I motorini d’avviamento disponibili in commercio si classificano in varie tipologie:

• motore elettrico;
• elettromagnete;
• gruppo d’innesto;
• riduttore epicicloidale.

MOTORE ELETTRICO DEL MOTORINO DI AVVIAMENTO

Si tratta in genere di un motore a corrente continua. Nel settore automobilistico quello ad eccitazione in serie risulta il tipo più idoneo. Le spire degli anelli dell’indotto e gli avvolgimenti di eccitazione sono collegati in serie, in tal modo si sviluppa un’elevata coppia di avviamento in tempi rapidi.

ELETTROMAGNETE E GRUPPO DI INNESTO

Il primo serve a innestare il pignone all’interno della corona dentata del volano, per mezzo di una leva a forcella e a chiudere il circuito d’avviamento con contatto a ponticello. Il gruppo d’innesto è costituito da un pignone, un giunto a ruota libera e un dispositivo d’innesto. L’innesto ha un elevato rapporto di trasmissione e consente di superare la resistenza al trascinamento attuata dalle parti del motore a combustione interna. Al contempo conserva le dimensioni e il peso del motorino entro limiti opportuni. La ruota libera serve a trascinare il pignone in rapporto al movimento dell’asse dell’indotto. Appena il motore raggiunge il numero di giri necessario, la ruota interrompe il collegamento per evitare che l’asse dell’indotto esegua un numero eccessivo di giri. Una volta avviato il motore, la molla di richiamo comprime l’indotto contro un disco frenante di spallamento per riportarlo allo stato di quiete.

A volte quando si inserisce la chiave nella serratura di accensione del proprio veicolo industriale, il motore non si avvia o si sentono dei rumori. Le cause potrebbero essere la batteria esausta o dei problemi al motorino di avviamento. Quando i fari e il cruscotto si illuminano ma il camion non parte, il malfunzionamento riguarda probabilmente il motorino. A seconda dei sintomi, si può dedurre quale componente sia guasto:

• se l’elettromagnete è guasto, si avverte un picchiettio continuo poiché la tensione cade e il motorino non si accende;
• se l’intero circuito di alimentazione è guasto ed è interessato dalla caduta di tensione, si avverte un rumore battente;
• se il circuito elettrico interno al motorino è totalmente interrotto, solitamente all’inserimento della chiave non si avvertono sintomi sonori.

Solo nel primo caso si può provvedere alla sostituzione del componente, altrimenti si procede sostituendo i motorini d’avviamento.

Raggiunti i 100 mila chilometri di percorrenza del camion o un numero di più di 1000 volte di avviamento del motore, è necessaria la manutenzione del motorino di avviamento. I componenti del motorino che necessitano controlli più frequenti sono:

• spazzole e relative molle di giuntura;
• boccole;
• collettore;
• circuito elettrico interno e avvolgimenti;
• elettromagnete;
• gruppo epicicloidale;
• corona del volano;
• pignone

La sostituzione del motorino non è particolarmente complicata, ma occorre la strumentazione idonea per effettuarla correttamente. Sostituirlo interamente è più pratico che cambiarne un solo componente.